mercoledì 14 novembre 2012

LIMES N. 5/2012 - FRONTE DEL SAHARA


Il nuovo numero di Limes, “Fronte del Sahara”, dedicato alle dinamiche economiche, politiche, demografiche e militari della zona Sahara-Sahel. 


Sommario

EDITORIALE - Morire per Timbuctù

PARTE I IL DESERTO NON È DESERTO

Dario CRISTIANI - Anatomia del Sahara
Nell’èra del ‘villaggio globale’, l’immenso e inospitale deserto africano ci rammenta che i luoghi plasmano ancora le genti e la storia. Le tappe dell’antropizzazione. Le conquiste straniere e il ruolo dell’islam. Il jihadismo saheliano resta provinciale.

Alex THURSTON - I mille volti del Sahel
Da sempre oggetto di stereotipi geografici, razziali e religiosi, la sponda Sud del Sahara è un universo che sfugge alle semplificazioni. Le tappe dell’islamizzazione. I lasciti del colonialismo. Un mosaico di sfumature che l’Occidente non vede.

Djallil LOUNNAS - Coca e Corano nel Sahel del terrore
La fragilità degli Stati della regione permette a gruppi jihadisti di arricchirsi con rapimenti e narcotraffico. L’influenza di Aqim sulle popolazioni locali e il difficile compito di legare lo smercio di droga con i dettami dell’islam. Il boom di ‘Air Cocaine’.

Ivan URETA - Senza Gheddafi nel Sahel cambia tutto
La guerra civile in Libia ha aperto vecchie e nuove ferite nel Sahara. L’accelerazione delle tensioni climatiche, economiche, demografiche e politiche nell’arco d’instabilità regionale. Il ruolo del Colonnello nei flussi migratori. Chi perde dalla ‘primavera araba’.

Margherita PAOLINI - L’avventura del gas di scisti continuerà in Nordafrica?
Le oil companies stanno scoprendo il bacino Sud del Mediterraneo, giocando su tecnologie capaci di sfruttare gli idrocarburi non convenzionali. I miraggi ‘verdi’ finiscono nel cassetto. Ma il caos geopolitico nel Sahara e nel Sahel può rimettere tutto in questione.

Austin BEEBE - La vita al tempo della siccità
La scarsità di risorse idriche nel Sahel ha generato un’emergenza umanitaria senza precedenti. Il fiume Niger soffre e mette a rischio cinquanta milioni di vite umane. Il caso Guidio. Le guerre civili per l’acqua. L’alternativa della cooperazione non è utopia.

PARTE II LE PARTITE SAHARIANE E SAHELIANE

Luca RAINERI e Francesco STRAZZARI - Golpe a Bamako
La caduta di Gheddafi in Libia non basta a spiegare l’innesco della crisi in Mali. Al di là della parvenza di democrazia, il presidente Touré aveva incentivato la corruzione ed esasperato la sua gente. Il ruolo di Francia e Niger. Le ragioni dell’esercito.

Jeremy H. KEENAN - Chi manovra i jihadisti del Sahel
La rivolta tuareg nel Nord del Mali è solo l’ultimo pretesto di una strategia algerino-statunitense volta a fomentare l’instabilità regionale per stanare e colpire il terrorismo islamico. L’intesa Bush-Bouteflika. Sarà guerra totale?

Derek Henry FLOOD - Corano e tribù viaggio nel Mali che non esiste più
Nel Nord del paese i tuareg sono in disgrazia e i salafiti non riescono a gestire le zone conquistate. Sotto la patina del jihād contano i legami comunitari e i traffici criminali. L’esercito è allo sbando. A Bamako domina l’incertezza, in attesa di interventi stranieri.

‘Così daremo uno Stato ai tuareg’
Conversazione con Mossa AG ATTAHER portavoce del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla), a cura di Vermondo BRUGNATELLI

Andrea DE GEORGIO - Lettera da Bamako
Arrivo nella capitale del Mali: il mercato, l’università, i taxi collettivi, le moschee e il bunker dei golpisti. Mopti e Sévaré, avamposti della guerra con il Nord. Diario da un paese diviso, all’ombra dei militari e dell’islam radicale. Aspettando l’intervento esterno.

Altro che islam e petrolio: in Mali è in gioco l’egemonia nel Sahel
Conversazione con Mamadou SAMAKÉ, professore all’Università di Bamako; Ahmed EL KHOBRI, giornalista; Mohamed AG ERLAF, politico; Mariam DJIBRILLA MAIGA, scrittrice; Shaikh Mahmoud DICÓ, presidente dell’Alto Consiglio islamico del Mali; Martin A. BROUWER, già ambasciatore dei Paesi Bassi in Mali, a cura di Andrea DE GEORGIO

Mario GIRO - L’Afghanistan sotto casaLa secessione del Mali del Nord ha aperto un ‘buco nero’ geopolitico - conteso fra bande di jihadisti, trafficanti e movimenti etnicotribali - nel cuore militare del Sahara. Le origini della crisi, le difficoltà di un intervento e i pericoli per l’Italia.


Bernard E. SELWAN EL KHOURY - Aqim e affini alla conquista del Sahel
Nata dall’adesione dei salafiti algerini al jihād, al-Qā‘ida nel Maghreb islamico è un microcosmo in cui convivono ‘scissionisti’ e devoti alla causa. L’astro ascendente di Mujao. L’ambiguità di Anṣār al-Dīn. Il ruolo del Qatar. L’intervento Onu in Mali è vicino.

Lorenzo DECLICH - Lo scontro di civiltà è tra Fratelli e salafiti
Chi butta nel calderone degli islamisti sia la Fratellanza musulmana che il salafismo sbaglia. Le differenze nelle dottrine ispiratrici, nell’organizzazione e nel rapporto con la modernità. Le strategie paese per paese tra Nordafrica e Sahel.

Edoardo BALDARO - Algeria, il Pakistan africano
Cacciare i terroristi dal proprio territorio e sfruttarli per seminare caos nella regione. Dietro l’immobilismo ufficiale di Algeri si nascondono legami di vecchia data con ribelli tuareg e jihadisti. Il ruolo centrale dei servizi segreti.

‘La chiave è l’autonomia’
Conversazione con Hassan ABOUYOUB, ambasciatore del Marocco in Italia, a cura di Lucio CARACCIOLO

Riccardo FABIANI - Marocco-Algeria, il disgelo è possibile?I due colossi maghrebino-sahariani, divisi da profonda diffidenza reciproca e da importanti contenziosi territoriali, devono affrontare le conseguenze della ‘primavera araba’ nel Nordafrica e nel Sahel. Come riempire il vuoto lasciato da Gheddafi?


Emmanuel GRÉGOIRE - Mobili sabbie del Niger
Niamey è riserva di caccia per terroristi in cerca di ostaggi e per compagnie energetiche francesi e cinesi attratte da uranio e petrolio. Le ribellioni tuareg e le rotte del contrabbando sahariano alimentano l’instabilità. Le conseguenze del vuoto di potere in Libia.

Dario CRISTIANI, Riccardo FABIANI, Ivan URETA - Il Sahel dopo Gheddafi
La caduta del Colonnello ha privato i paesi saheliani di un appiglio finanziario e politico, scatenando tensioni che incubavano da decenni. Il dramma dei rimpatriati prostra economie assuefatte ai petrodollari libici. E le rivolte tuareg tolgono il sonno all’Occidente.

Karim MEZRAN e Silvio MAJORINO - Di chi è la Libia?
Liquidato Gheddafi, l’Occidente ha puntato sul rapido trionfo di ordine, democrazia e libertà, ignorando le tradizioni libiche. I progressi politico-elettorali sono messi in discussione dall’insicurezza sul territorio, dove impazzano varie milizie.

Lorenzo DECLICH - La Tunisia nel guado democratico
Mentre a Tunisi vanno in scena i riti della transizione, nella pancia del paese miseria e disoccupazione alimentano un clima d’instabilità latente. Le ambiguità di Ennahda e l’appeal del salafismo. Ma è sull’economia che si gioca la partita decisiva.

Heather McROBIE - Il dono del Nilo e le spine del deserto
In Egitto la ‘primavera araba’ sta ridefinendo i rapporti tra centri urbani e periferia desertica. Il triangolo Stato-beduini-jihadisti nel Sinai. I tentativi di rendere coltivabili alcune aree del Sahara. La battaglia sulla nuova costituzione.

Emanuela C. DEL RE - Autostrade infinite
Il progetto delle autostrade transafricane (Tah) intende favorire l’integrazione del Continente Nero. Da superare ostacoli fisici e geopolitici, resistenze nazionali e locali. Ma i finanziamenti cominciano ad arrivare. In gioco c’è il futuro dell’Africa.

Mario RAFFAELLI - Corno d’Africa e guerre dell’acqua: la logica del conflitto permanente
I contenziosi fra Sudan e Sud Sudan riaccendono i conflitti locali e regionali. Il destino di Abyī. La morte di Meles Zenawi può destabilizzare l’Etiopia. La questione del Nilo. Il protagonismo turco in Somalia irrita l’Occidente. L’incerto destino degli šabāb.

PARTE III ATTORI NON TROPPO ESTERNI

Federico PETRONI - L’America, i Fratelli e il dilemma di Filippo II
La svolta di Obama, passato dall’asse con Mubarak alla legittimazione della Fratellanza musulmana, si spiega con la mancanza di alternative. Il pragmatismo di Mursī reggerà alle pressioni della piazza islamista?

Olivier DE FRANCE - La Francia nel ‘cortile di casa’
Il Sahel è più che mai una priorità geostrategica per Parigi, già potenza coloniale nella regione. L’impegno per recuperare l’integrità territoriale del Mali. Gli aiuti economici e i preparativi in vista di un intervento militare internazionale. Gli interessi energetici.

Emanuele SCIMIA - Il Sahara non è (ancora) cineseLe carovane cinesi avanzano nello spazio sahariano-saheliano a un ritmo più blando che nel resto dell’Africa. I rapporti euroafricani come risorsa per la penetrazione di Pechino nella regione. Il caso libico. ‘Fratello’ Mursī e il triangolo Stati Uniti-Egitto-Cina.


Régis SOUBROUILLARD - Qatar, la potenza del vuoto
Sfruttare il caos: l’emiro al-Ṯānī usa armi mediatiche, finanziarie e religiose per contare nel mondo arabo e non solo. Il sostegno agli islamisti. L’intesa con la riluttante Washington. La rivalità con i sauditi. I limiti della diplomazia del portafoglio.

Alessandro POLITI - Israele e Arabia Saudita, la strana coppia
I due paesi mediorientali, custodi dichiarati di Gerusalemme, condividono avversione per l’Iran, minacce strategiche regionali e un comune senso d’isolamento. Allentati i vincoli con Washington, i due restano lontani sull’approccio con garanti alternativi.

Uriya SHAVIT - Tra Egitto e Israele è pace armata
È possibile una democrazia islamica? A giudicare dalla dottrina dei Fratelli musulmani, no. Il movimento invoca la šarī‘a, la distruzione dell’‘entità sionista’ e la revisione di Camp David. Gli scenari possibili. L’incognita del Sinai. Ma la guerra non è un destino.

Leonardo BELLODI - Le energie di Israele alla prova di Fratel Mursī
Camp David resta l’architrave geopolitico-energetico del Vicino Oriente. Lo Stato ebraico teme che il nuovo Egitto voglia ridiscuterlo. La vulnerabilità del gasdotto al-‘Arīš-Ashkelon. Alla ricerca di nuovo gas: Tamar e Leviathan.

Lapo PISTELLI - Un’agenda italiana per la primavera araba
Golfo, Mashreq e Maghreb: che cosa possiamo fare nelle tre macroregioni investite dal terremoto geopolitico che sta mutando il profilo del nostro estero vicino? Le ‘4 F’ e le ‘3 M’. È l’Africa mediterranea il terreno più promettente, a patto che sappiamo approfittarne.

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