Fonte: www.cubadebate.cu
La risoluzione che condanna il bloqueo contro Cuba è stata
approvata con 188 voti a favore, tre contrari, e due astensioni -isole
Marshall e Micronesia -, come ha annunciato il presidente dell’Assemblea
Generale, Vuk Jeremic, al termine di un dibattito che si è esteso per
quasi tre ore, e nel quale la comunità internazionale ha condannato le
aggressioni contro Cuba.
L’inviata speciale di teleSUR negli Stati Uniti, Karina Cartagena ha
informato che la risoluzione A67L2, che è stata approvata questo martedì
con 188 voti a favore, tre contrari e due astensioni, non solo propone
il sollevamento del bloqueo che gli Stati Uniti mantengono contro Cuba,
ma che si rispetti la sovranità interna di ogni paese.
Cartagena ha anche spiegato che “le tre nazioni che si sono opposte
alla risoluzione che propone il sollevamento del bloqueo sono state gli
Stati Uniti, Israele e Palau. Non sappiamo ancora quali sono state le
due nazioni che si sono sommate all’approvazione della risoluzione A67L2
rispetto all’anno scorso.”
La risoluzione di condanna al bloqueo imposto dagli Stati Uniti
contro Cuba è stata approvata in 21 opportunità anteriori, la prima
volta nel 1992 con 59 voti a favore, 3 contrari e 71 astensioni.
Oltre a sollecitare l’abrogazione di questa misura, la risoluzione
espressa la sua preoccupazione perché si continuano ad applicare nuove
regolazioni dirette ad ampliare il bloqueo, con gravi danni sulla
popolazione cubana ed i suoi nazionali residenti in altri paesi.
Nel 2011, l’Isola ha ricevuto l’appoggio di 186 paesi membri dell’ONU
(di un totale di 193) con gli unici voti contrari degli Stati Uniti e
di Israele e le astensioni delle Isole Marshall, Micronesia e Palau.
La Repubblica di Cuba ha ricevuto l’appoggio unanime delle nazioni
del mondo in numerosi forum, dove si è chiesto al Governo degli Stati
Uniti che sollevi immediatamente il bloqueo, oltre a condannare questa
pratica genocida.
Prima del suffragio elettronico, circa venti oratori hanno confermato
la loro opposizione al carattere unilaterale del bloqueo e la sua
violazione della Lettera dell’ONU e del diritto internazionale.
Introducendo il testo della risoluzione, il ministro delle Relazioni
Estere di Cuba, Bruno Rodriguez Parrilla, ha segnalato che non esiste
nessun motivo legittimo o morale per mantenere una misura ancorata alla
Guerra Fredda.
“È solo l’arma di una minoranza sempre di più esigua, isolata,
violenta e superba, che specula a livello elettorale con questo
genocidio, disprezza l’appello delle maggioranze e non si rassegna
davanti all’indomabile determinazione dei cubani di decidere il loro
proprio destino”, ha detto.
Il cancelliere cubano ha confermato la ferma volontà di Cuba di
avanzare verso la normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti ed
ha proposto un’agenda per un dialogo bilaterale, su basi reciproche e
di uguaglianza sovrana.
Secondo stime cubane, il bloqueo imposto nel febbraio del 1962, ha
causato perdite all’economia dell’isola caraibica che eccedono già il
miliardo di dollari, provocando danni umani incalcolabili alla
popolazione cubana.
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